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Fari
d'Italia

Torri e torrioni
sentinelle antiche del mare

Una recensione di
ROBERTO ROSCANI

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È una delle tecnologie più antiche, antica almeno quanto il fuoco. Perché quando l’uomo scoprì il fuoco non pensò solo a usarlo per cuocere o tenere lontani gli animali, ma anche per inventare con le fiamme (e con il fumo) un linguaggio fatto di segnali e di allarmi. Nascono così i primi fuochi in cima agli scogli per aiutare chi viaggia per mare ad evitare pericoli e a trovare una rotta.





Sì, sono questi gli antenati dei fari, uno strumento che in qualche modo si avvia ad essere superato (nel mondo della navigazione strumentale e del GPS che ti dice in ogni momento dove sei) ma che resta ancora con tutto il suo fascino storico.


"Andare per fari"

Luca Bergamin

Il Mulino - Ritrovare l'Italia
euro 13

“Andar per fari”, si intitola questo libro di Luca Bergamin che esce in una bella collana del Mulino pensata proprio per costruire itinerari di viaggio e di scoperta attorno alla frase “Andar per…”(in cui talvolta non ci sono solo forme architettoniche ma anche percorsi nella storia come è il caso del libro dedicato ai luoghi del Sessantotto che ha aperto la serie). E i fari hanno in sé tutto il fascino necessario a diventare il filo conduttore di un viaggio.

Bergamin ne ricostruisce prima di tutto la storia (cominciando da quello di Alessandria e passando per il Colosso di Rodi) poi l’impatto con l’immaginazione umana e quindi l’affiorare di queste “sentinelle dei mari” nella letteratura e nell’arte, che si tratti di dipinti o di romanzi come quello famosissimo di Virginia Woolf uscito in italiano col titolo “Gita al faro” ma che nell’originale si chiamava semplicemente “To the Lighthouse”.

Poi inizia un vorticoso viaggio tra i fari italiani sparsi per i nostri 8.300 chilometri di coste italiane scegliendo i più significativi, ma non omettendo neppure di fornire l’elenco completo delle nostre “lanterne”. È una descrizione attenta sempre in bilico tra l’osservazione naturalistica dei luoghi, la storia dei fari che vengono costruiti e ricostruiti fino ad assumere le forme che oggi vediamo, la precisione geografica (di ciascuno è indicata longitudine e latitudine come si farebbe in un libro di bordo) ma anche le leggende che spesso fioriscono attorno a queste grandi costruzioni quasi sempre sperdute e difficili da raggiungere. E poi ci sono i faristi, mestiere davvero difficile fatto di fatica e di stenti, ma anche di coraggio: quanti naufragi sono raccontati, quanti marinai salvati.





I fari sono talvolta i simboli di una città (pensiamo alla Lanterna di Genova o a quello di Livorno o di Trieste), più spesso si trovano su falesie e promontori quasi irraggiungibili quando non su isolette o veri e propri scogli. Dicevamo all’inizio che essi ereditano una tecnologia antichissima come quella del fuoco, ma si trasformano nel tempo sia dal punto di vista degli strumenti ottici, rivoluzionati nell’Ottocento dagli studi e dai lavori di uno scienziato ingegnere francese Augustin-Jean Fresnel che realizzò delle lenti capaci, con dimensioni e ingombri ridotti, di accrescere la potenza luminosa dei fari, che nell’alimentazione della luce. Si passò così ad una luce alimentata dal gas, quindi dall’acetilene, poi dall’elettricità quindi a pannelli fotovoltaici.





Ma il libro – che mantiene sempre tutte le corrette informazioni scientifiche – è fatto per restituire lo stupore e la passione per queste strane costruzioni (torri cilindriche, edifici ottagonali, antichi torrioni di guardia realizzati secoli fa) e per i ricordi che si portano dietro. Molti di loro sono diventati ormai “automatici” controllati da lontano, alcuni sono stati dismessi e trasformati in locande o in resort, raramente sono aperti al pubblico, visto che la gestione dei fari fa capo alla Marina militare. Dalla lettura si esce ammirati per le storie di chi nei fari ha lavorato per la sicurezza dei naviganti, spesso si tratta di famiglie e di generazioni che si susseguivano. Forse è venuto il momento di costruire dei veri percorsi storico-turistici che abbiano nei fari il loro centro. E questo libro ne potrebbe essere una utile, indispensabile guida.




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